Benessere Salute

Capezzoli duri: le cause più frequenti

Ritrovarsi con i capezzoli duri e dolenti può essere fonte di grande preoccupazione. Questo può valere sia per le donne e sia anche per gli uomini. I capezzoli duri e dolenti al tatto non sono necessariamente sinonimo di brutte malattie. In questo articolo approfondiremo le varie e disparate cause che possono provocare questo tipo di sintomatologia. L’importante è approcciarsi a questo delicato argomento con la giusta calma e con razionalità.

E’ necessario partire proprio dalla consapevolezza che i capezzoli duri e dolenti sono un sintomo, non una malattia. Da questo sintomo capiremo, a seconda dei casi, se è bene preoccuparci e contattare un medico, oppure gioire. Ebbene sì, perché i capezzoli duri e dolenti, a volte possono essere anche portatori di buone notizie. Continuate a leggere il nostro articolo e scoprirete il perché. Alla fine della lettura, il nostro consiglio è di consultare comunque un medico che saprà indirizzarvi verso ulteriori analisi.

Autopalpazione: quanto è importante

Ricordiamo in particolare l’importanza dell’autopalpazione della mammella almeno una volta al mese. Il periodo migliore è quello subito dopo la chiusura del vostro ciclo mestruale. Questo vale anche se non vi trovate alla presenza di capezzoli duri e dolenti. Prevenire è sempre meglio che curare. In questo esame autonomo è importante controllate anche lo stato dei capezzoli. Mettetevi davanti allo specchio, con una buona fonte di luce ad illuminarvi. Dopo di che osservatevi tenendo le braccia lungo i fianchi. Successivamente alzate le braccia sopra la testa. E poi osservetevi anche di lato. Assicuratevi che il vostro capezzolo sia estroflesso, a meno che non lo abbiate da sempre piatto o verso l’interno. Il colore deve essere delle gradazioni del rosa e non presentare una pelle a squame intorno al capezzolo

Capezzoli duri e dolenti: le cause più frequenti

La gravidanza

Capezzoli duri e dolenti – gravidanza sono un binomio tra i più frequenti. Oltre che beneaugurati, verrebbe da dire! Non è un mistero che durante la gravidanza il corpo subisce cambiamenti. Gli ormoni concorrono affinché, dopo la nascita del bambino, possa offrire a questo il sostentamento. Per questo motivo aumenta di volume e i capezzoli diventano più scuri. L’areola invece si allarga e può anche presentare bollicine. E’ tutto nella norma e non c’è nulla di che preoccuparsi. In questo caso è la natura che fa il suo corso. La cosa ovviamente si protrae anche nel periodo dell’allattamento.

Il ciclo mestruale

Capezzoli duri e dolenti – ciclo è una costante che si può riscontrare mensilmente nella vita di una donna. Questa tensione mammaria è molto spesso avvertita nei giorni che precedono la comparsa del flusso mestruale. Capezzoli duri e dolenti al tatto in ovulazione esordiscono, per poi persistere per circa due o tre giorni. Successivamente, di solito, compaiono le mestruazioni. Anche in questo caso è la natura che precede secondo le sue leggi. Non dovete preoccuparvi più di tanto.

La menopausa

I capezzoli duri e dolenti in menopausa possono essere sintomo di una patologia. Questa può interessare donne dai 30 anni in su. Generalmente però è una sintomatologia che si verifica in premenopausa e potrebbe dipendere dalla riduzione degli estrogeni. I cambiamenti del seno in questa fase potrebbero portare ad avvertire dolori, tumefazioni, perdite scure o giallastre. Generalmente sono cambiamenti fisiologici e non c’è motivo di preoccuparsi. Ma il consiglio è quello di rivolgersi comunque ad un ginecologo. Questo potrà spiegarvi i cambiamenti intercorsi al vostro seno e la presenza eventuale di noduli di natura cicatriziale.

Capezzoli duri e dolenti nell’uomo: le possibili cause

Anche gli uomini possono soffrire di questi dolori. Accade, ad esempio, in fase giovanile. Le cause dipendono dagli ormoni in fase di crescita. Da adulti invece può essere provocato anche da noduli benigni o maligni presenti all’altezza del seno. Oppure si può trattare di un sintomo per altre patologie al petto. Il consiglio è sempre quello di consultare un medico.

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