Salute

La 194 è a rischio?


Se lo chiedono in molti dopo che sono stati resi pubblici i risultati sull’attuale numero di medici abortisti in Italia.

Sono in crescita, infatti, i dottori che preferiscono obiettare piuttosto che aiutare una donna ad interrompere la gravidanza. Al momento, sono appena 150 i medici abortisti nelle strutture sanitarie pubbliche. Il pericolo è che tra cinque anni possano scomparire del tutto, spingendo le donne a recarsi all’estero per l’intervento o addirittura, nel più tremendo dei casi, affidarsi a macellai clandestini che praticano aborti senza nessuna sicurezza sanitaria ed istituzionale.

Ma perché in Italia aumentano i medici obiettori?

E’ possibile che nel nostro paese ci sia una discussione etica così forte da indurre la maggioranza dei medici a deresponsabilizzarsi da questo problema sanitario? I motivi saranno sicuramente più complessi di quanto possiamo immaginare.
Tra le causa dell’obiezione di coscienza non vi è soltanto una premura etica sulla questione. A pesare, infatti, sono anche gli atteggiamenti di mobbing che si verificano nei vari reparti da parte di colleghi ostili alla questioni. Frequenti potrebbero essere vessazioni, turni sfavorevoli e clima teso. Fa discutere la testimonianza di un medico donna marchigiano: “Otto anni senza ferie, senza potermi occupare né di parti né di altri interventi, solo e soltanto aborti. Nel gelo e nel disprezzo degli altri colleghi, come fossi una ladra. Ho avuto un esaurimento, ho detto basta. Adesso il servizio di interruzione della gravidanza è chiuso”.

Già trent’anni fa si pose la questione, costringendo le donne italiane a recarsi all’estero per abortire. Ciò che irrita è che, se nelle strutture pubbliche sembra aumentare il numero di medici obiettori, lo stesso numero non si riscontra in quelle private?
Allora ci viene da pensare che l’aborto a pagamento diviene eticamente più sopportabile di quello gratuito, oppure che i medici si sentono più protetti nelle pareti familiari dei loro studi privati?
E le donne? Le tante donne che non hanno possibilità economiche, le ragazze extracomunitarie sole disperate che fanno?

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