Bambini

I BAMBINI NON SONO DEI PICCOLI ADULTI

L’ortopedico pediatrico deve saper dialogare con i bambini e con i loro genitori e saper spesso interpretare, anche con il loro coinvolgimento, i casi più difficili.

 

È necessario conoscere ed identificare correttamente le patologie infantili che presentano peculiarità di trattamento, in considerazione del fatto che ci troviamo di fronte ad ossa in accrescimento. Approfondiamo l’argomento insieme al Dottor Luigi Vidoni, ortopedico.

Attualità in Ortopedia Pediatrica: quali sono le nuove prospettive?

L’Ortopedia Pediatrica, resta una specialità molto importante nel panorama delle affezioni ossee. Nonostante le varie tecniche di prevenzione delle malattie osteo-articolari dell’infanzia che hanno determinato un netto calo delle indicazioni chirurgiche, negli anni sono state introdotte tecniche nuove ed affidabili come gli impianti di fissazione interna e/o esterna per correzione di deviazioni angolari (varismo – valgismo) e torsionali delle ossa lunghe e per allungamenti di arti dismetrici.

Difetti posturali in ambito pediatrico: quali sono i trattamenti di cui avvalersi? La Posturologia applicata all’Ortopedia Pediatrica considera che il piede piatto-valgo infantile, il piede cavo-valgo e cavo-varo sono possibili cause di difetti destabilizzanti sovrastrutturali (ginocchia – anca – colonna vertebrale) destinati a diventare sintomatici in età adulta. Si consideri che il trattamento con plantari non può ordinare al piede di correggersi, ma favorire il ripristino del suo equilibrio morfologico e funzionale ed evitare che possano manifestarsi difetti sovrastrutturali come la scoliosi. Dopo questa fase, persistendo un insufficiente equilibrio statico-dinamico, può essere preso in considerazione il trattamento chirurgico mini-invasivo o Calcaneo-stop.

Qual è la patologia vertebrale più frequente in età evolutiva? Esistono nuovi metodi di trattamento? La patologia vertebrale più frequente in ambito pediatrico è la scoliosi. Nelle scoliosi evolutive la terapia si avvale di busti ortopedici di nuova generazione e, quando indicato, viene iniziata il più precocemente possibile e prolungata durante tutto l’accrescimento. La chinesiterapia è da intendere come trattamento d’attesa nelle scoliosi lievi e/o in associazione al busto ortopedico. Qualora la tecnica terapeutica conservativa non riesca ad impedire la progressione della deformità è indicato il trattamento chirurgico che, seppur invasivo, con i nuovi materiali e le nuove tecniche d’intervento garantisce una migliore stabilità.

Dott. Luigi Vidoni, laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Milano e specializzato in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università di Padova. Già dirigente medico ortopedico presso l’ I.R.C.C.S. Burlo di Trieste, attualmente collabora con il Centro di Medicina di Treviso – S. Donà (VE) – Conegliano (TV) .

Articolo tratto da Medicina Moderna n. 3

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