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Noi donne non sappiamo riconoscere la felicità

Non saper riconoscere la felicità

Uno dei problemi di noi donne, quelli che ci impuntano sempre alla fine di una storia d’amore ad esempio, è il non saper riconoscere i momenti di felicità.
Sappiamo cosa ci manca e cosa dovremmo avere per raggiungere l’agognato stato di grazia ma quando lo viviamo lo ignoriamo. Ce ne accorgiamo qualche tempo dopo, quando già l’abbiamo vissuto e gli attimi più intensi sono già lontani.

La felicità comincia mangiando

Recenti studi condotti dall’aquipe del dott. Giovanni Scapagnini, neuroscienziato, biochimico clinico dell’Università del Molise, hanno appurato che la felicità comincia mangiando. “Questo già si sapeva”, potrebbe affermare qualche golosone; adesso è la scienza a confermarlo. L’alimentazione, infatti, secondo quanto riscontrato dalle ricerche, è in grado di agevolare la sintesi dei neurotrasmettitori responsabili del tono dell’umore.
I cibi della felicità, come è giusto definirli, sono quelli contenenti gli acidi grassi omega 3, i pesci del nord per intenderci. Questi ci aiutano a migliorare umore e concentrazione con benefici sui riflessi e la salute mentale.
Altri cibi del benessere sono i carboidrati quali pasta e riso ma anche frutta e verdura contribuiscono a mantenere regolare il livello di insulina nel sangue, il che aiuta a difendersi dalla depressione.

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